Un evento sul gap di genere

Square

(18/10/2019)

Ieri ho partecipato ad una conferenza stampa e primo evento di #inclusione donna, dal titolo “Meno occupate e meno pagate”. All’incontro una grande partecipazione di donne eleganti, in gran parte in capo a importanti imprese o confederazioni patronali si salutavano festose.

Ci è stato detto che le donne, pur migliori nello studio rispetto agli uomini, purtroppo si applicano a materie che non portano a carriere apicali nella finanza, nell’ingegneria o nell’informatica, che sono le materie del progresso e del futuro. Bisognerebbe dunque ribaltare quei presupposti culturali che vogliono le donne propense solo ai temi sociali, psicologici, assistenziali e di cura.

Siamo noi quindi che dovremmo cambiare, non è la società che deve sviluppare eguaglianza e democrazia, siamo noi che dobbiamo adattarci a questa società anche se disumana! Se succede che alcuni uomini si dimenticano di andare a prendere i figli a scuola o addirittura di averli lasciati in macchina è solo la denuncia delle loro priorità diverse dalle nostre. Loro non si sentono in dovere di cambiare.

Le nostre scelte non sono sempre verso il profitto e la competizione ma perché dovremmo cambiarle? Vogliamo parlare di insegnanti e docenti che per almeno l’80% sono donne ma quando si arriva ai rettori universitari, troviamo quasi sempre degli uomini?

Magari è un problema culturale e per risolverlo dovremo passare per l’educazione delle nuove generazioni. Però dovremo insegnare loro ad essere meno egoisti e non guardare solo le proprie necessità ma soprattutto a rispondere a tutte le diseguaglianze: di genere oltre che di età, di etnia, di reddito, …