Ho letto su Left l’articolo molto interessante di Lorenzo Fargnoli sulla difficoltà degli ultrasessantenni, in abbondanza sul territorio italiano, di poter restare autonomi con una vita sociale soddisfacente, senza ricorrere a risorse finanziarie esorbitanti.
A questo proposito al momento sto studiando il cohausing per le ottime soluzioni evidenziate, specie se partecipate anche da istituzioni pubbliche. I Cohousing (Cohousing.it) sono complessi abitativi composti da alloggi privati corredati da ampi spazi comuni. Questo permette uno stile di vita qualitativo, in equilibrio tra l’autonomia della casa privata e una socialità quotidiana, all’interno di luoghi co-progettati da e con le persone che li abitano.
Sembrerebbe un’utopia, ma attualmente è l’esperienza quotidiana di migliaia di persone nel mondo. Nata in Danimarca negli anni ‘60, oggi è diffusa anche in Svezia, Norvegia, Olanda, Inghilterra, Germania, Francia, Stati Uniti, Canada, Australia, Giappone.
A Bologna (https://www.porto15.it/) Porto 15 è una residenza collaborativa per giovani under 35. E’ tra i primi cohousing in Italia ad iniziativa interamente pubblica. Frutto del recupero e successiva assegnazione a canone concordato di 18 alloggi, si trova all’interno di uno stabile di proprietà di ASP – Città di Bologna, situato nel centro storico della città, a ridosso del distretto culturale denominato Manifattura delle Arti (che ospita tra l’altro il Museo di Arte Moderna e la Cineteca).
Anche a Roma i progetti “Casa delle Viole” e “Villa Gaia” si inseriscono nell’ambito delle “Nuove residenzialità di Roma Capitale per persone anziane e con diverse fragilità”, finanziato dal Campidoglio con fondi europei del Pon Metro, per ospitalità a dimensione familiare, in ritrovate autonomia e autodeterminazione.
Ma in Italia sono molti i cohausing nati nelle diverse città, per anziani, giovani coppie ed anche realtà miste, che condividono esigenze e cure reciproche. Possono essere di proprietà o in affitto. Spero si faccia sempre più uso di queste soluzioni civili e democratiche, dove io per prima vorrei poter esprimere la mia attitudine cooperativa.
Residenze alternative valide per i cittadini
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