Gubbio

Square

Era una bella giornata di sole quando arrivammo a Gubbio. Avevo letto che la piana davanti a lei era stata abitata molto tempo prima che arrivassero i Romani. Era stata coltivata con cura, infatti le popolazioni che la abitavano erano ormai stanziali, perché l’agricoltura soddisfaceva tutte le loro esigenze.

La piazza principale di Gubbio sembrava costruita per poter ammirare un panorama vasto e diversificato, in cui un cielo pieno di nuvole a ciuffi si stagliava sul piano abitativo di tetti a tegole rosse.  Ai due lati della terrazza si ergevano il duomo e il comune col suo meraviglioso museo storico. La strada principale, che si allargava sulla terrazza, scivolava sinuosa in mille rivoli fino a valle.

Anche l’albergo che ci ospitava era in un elegante palazzo antico, anch’esso panoramico e degno di principi e nobili rinascimentali. Tutto riusciva a sorprenderci piacevolmente: le prospettive cittadine sempre diverse che si aprivano davanti a noi, il cielo sovrastante sempre in movimento ed il cibo dai sapori genuini e prelibati, che ci ricordavano le vacanze dell’infanzia fuori dalla consuetudine quotidiana.

Ricordo le mille foto scattate da Lucio mentre io recitavo la parte della contadina affacciata alla balaustra del fiumiciattolo che, per il gran caldo, si era di molto ridotto rispetto al suo consueto flusso. Le pietre bianche segnavano il percorso da seguire per inerpicarsi dalla pianura alla cima del paese.