Religioni, credenze, superstizioni

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La scelta dei media di trasmettere quotidianamente le parole del papa rende il pontefice un’autorità istituzionale, quasi una fonte giuridica o una figura familiare autorevole (è infatti difficile trovare critiche alla sua persona). Come Capo di Stato viene ripreso quando si incontra con personaggi di livello internazionale, su temi politici o etici. Recentemente anche un membro di governo si è raccomandato in pubblico a santi europei mentre brandiva il rosario!
Spesso membri della Chiesa vengono menzionati perché si prodigano per i più deboli, facendo le elemosine ed organizzando mense per i poveri. Ma non fa notizia chi da anni assiste malati o feriti di guerra gratuitamente nel mondo o salva uomini e donne in mare o ancora offre sostegno ai migranti o alle vittime di violenza. Una gran quantità di volontari in forza a cooperative, onlus o associazioni si occupa in silenzio delle difficoltà psico-fisiche di persone non autonome o di ragazzi di strada o ancora di senzatetto, abbandonati dalla società.
La religione è diventata materia di prossimità, non importa se in forma di superstizione o come percezione ultraterrena, che, in caso di emergenza, può sempre fare comodo! Infatti alla televisione ci propinano streghe o angeli dalle fattezze umane, che risolvono con magiche invenzioni i problemi di quanti ci credono. Sebbene si neghi la validità di tali fandonie una scaramanzia simile sollecita i giocatori a rischiare la sorte, tanto più se, continuando a perdere, aumenterebbero le probabilità di vincere!
E’ difficile intervenire su tali misere realtà, che si alimentano con il silenzio di quanti potrebbero evitare tante corbellerie attraverso la scuola, la discussione sui media o gli eventi culturali diffusi sul territorio. Va spiegato che le categorie di buoni e cattivi, fortunati e sfortunati, vincenti e perdenti sono falsità, utili solo a giustificare l’ignavia di chi non sa prendere posizione su scelte importanti. Tali categorie purtroppo minano l’idea di uno sviluppo continuo dell’identità di ciascuno, la possibilità di crescere per acquisire capacità e conoscenze a tutte le età, necessarie tra l’altro a risolvere i veri problemi della nostra società.