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LE PUBBLICAZIONI DI "SEGNALAZIONI" ADESSO INTERROTTE PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE SARANNO RIPRESE APPENA POSSIBILE LEGGI QUI DI SEGUITO «Reazione, pulsione, vitalità, creazione, esistenza, tempo, capacità di immaginare. Forza, movimento, suono, memoria, certezza che esiste un seno. Percezione cosciente, fantasia, linea, senso, volto» Massimo Fagioli sul n. 27/2016 di LEFT «Una lotta, senza armi, soltanto rivoluzione del pensiero e parola» Massimo Fagioli sul n°49/2008 di LEFT «Una posizione personale di realizzazione umana completa nel senso di vivere una disponibilità per gli altri senza secondi fini di vantaggi materiali o di vantaggi psicologici». Massimo Fagioli, Istinto di morte e conoscenza, L’Asino d’oro edizioni, Roma 2010, pag.248 «Troppo difficile per loro la comprensione della dialettica, troppo pesante il conflitto di sentirsi cattivi nel momento del rifiuto.Troppo lontano, da loro, l’interesse per gli altri, troppo povero l’amore per volere una realtà degli uomini diversa dall’attuale». Massimo Fagioli, Premessa alla quinta edizione di Istinto di morte e conoscenza, L’Asino d’oro edizioni, Roma 2010, pag.43 «Origine materiale. Facile a dirsi. Poi, andando a fondo, si scopre che è difficile, difficilissimo nonostante più di 100 anni di materialismo storico ateo, più di 200 dall'illuminismo ugualmente ateo. È che accettare realmente, nell'inconscio, come realizzazione psichica profonda, e non soltanto come sbandieramento di un concetto astratto o come dovere di coerenza cosciente, l'origine materiale, innanzitutto la propria, significa subito accettare la fine di questa propria realtà materiale. Significa cioè rinunciare all'idea di eternità, spiritello maligno nascosto nella mente di tante persone. Tutti vogliono restare, nessuno sa accettare di andarsene dopo essere stato ed aver fatto. L'annullamento della nascita, della prima e fondamentale separazione, conduce poi a non fare e non accettare più separazioni mai e da nessuno. Conduce a vivere come se il tempo non passasse, come se si fosse sempre nello stato di prima. Ogni novità, personale, sociale, storica, culturale, viene continuamente annullata. Perché la novità mette in crisi lo status, la norma, e lo rende passato. Lo mette da parte. E si scatena il conflitto e la lotta tra il nuovo e coloro che non sanno modificarsi. Coloro che non riescono ad aprirsi ad una recettività per rapportarsi a quanto prima non c'era. L'uomo che non ha scoperto la nascita non riesce ad accettare nessuna nascita, resta sempre conservatore, reazionario, ovvero reagisce con l'annullamento di fronte ad ogni nuovo che compare. Non accetta neppure i propri nati, li distrugge, li fa impazzire». Massimo Fagioli, in Bambino… [Leggi l'articolo]
● CON IL NUOVO ANNO "ACCADEMICO" CHE SI STA PER APRIRE NELLA PROSSIMA SETTIMANA "SEGNALAZIONI" CONFERMA CHE C'È, E DUNQUE CONTINUERÀ AD ESISTERE... E SPERIAMO A CRESCERE "SENZA TREGUE". C'È E CI SARÀ, ANCHE SE FORSE SPESSO POVERA ED ESSENZIALE: SPESSO MA CI AFFIDEREMO DUNQUE ALLA CLEMENZA E ALL'AFFETTO DEI LETTORI. MA RESTIAMO CONVINTI CHE LA CERTEZZA DELLA PRESENZA PERIODICA DI QUESTA ORMAI STORICA NOSTRA TESTATA DI "SEGNALAZIONI" SIA DIVENTATA DI QUESTI TEMPI DAVVERO NON FELICI ANCORA PIÙ INDISPENSABILE DI SOLO POCO FA.. ● OLTRE ALLA RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA E PERIODICA CONTINEREMO A PROPORRE, CON "AVANCES", CONTRIBUTI ORIGINALI PERSONALI E/O COLLETTIVI A "SEGNALAZIONI" SONO E SARANNO SEMPRE FAVOREVOLMENTE ATTESI E LETTI DALLA REDAZIONE ED EVENTUALMENTE PUBBLICATI E/O PROPOSTI E PROMOSSI PER UNA LORO PIÙ AMPLIA DIFFUSIONE. ● CONTINUEREMO NATURALMENTE ANCHE A COMPORRE E PUBBLICARE I NOSTRI "REPRINT" GIÀ ACCOLTI CON MOLTO FAVORE DAL PUBBLICO E COME PERIL PASSATO TRATTI DALL'AMPLISSIMA COLLEZIONE DI MATERIALI STORICI DELLA ANALISI COLLETTIVA CHE NEI DECENNI ABBIAMO CON TESTARDAGGINE RACCOLTO E CONSERVATI NEI NOSTRI ARCHIVI PERCHÈ CERTI DELL'IMPORTANZA ENORME CHE ESSI INEVITABILMENTE AVRANNO PER GLI STUDIOSI IN FUTURO ● ASPETTIAMO DUNQUE LE VOSTRE OPINIONI POSSIBILMENTE IN FORMA NON ANONIMA: «CHE CENTO FIORI SBOCCINO, CHE CENTO SCUOLE CONTENDANO»: È A TUTT'OGGI UNA DELLE POCHISSIME MASSIME MAOISTA E MARXISTA ALLE QUALI SEGUENDO ANCORA UN LONTANO SUGGERIMENTO DI MASSIMO FAGIOLI PENSIAMO DI POTERCI ANCORA RIFERIRE CON QUALCHE UTILITÀ ● QUALCUNO FORSE CI GUARDA (FORSE CON "MALOCCHIO"?) E DICE CHE LA NOSTRA È SOLO "TIGNA" UN PO' PATETICA DI POVERI SOPRAVVISSUTI.... NOI INVECE PREFERIAMO PENSARE CHE STIAMO SEMPLICEMENTE PROSEGUENDO CON UN PO' DI CORAGGIO - ANCHE PERSONALE E PRIVATO - IN UNA STRAORDINARIA RICERCA COLLETTIVA - CERTAMENTE NON TERMINATA E, ALLE VISTE, NEPPURE TERMINABILE - ALLA QUALE ABBIAMO PRESO PARTE INTERAMENTE E CON TUTTI NOI STESSI, CHE PER NOI E PER TANTI HA AVUTO INZIO BEN PIÙ DI QUARANTA ANNI FA. «LA STORIA DELL'UOMO»... NOI PREFERIAMO CHIAMARLA RESISTENZA...CIOÈ «ESSERE NONOSTANTE»STIAMOANCORA TENTANDODI RECUPERARE L'INTEGRITÀ DELLE FORZE CHE CI SERVONO PER TUTTO QUESTO..MA TU CHE PENSI? CAMMINEREMO INSIEME? quando vuoi PUOI SCRIVERCI QUI segnalazioni.box@gmail.com https://segnalazioni.blogspot.com/2019/08/con-il-nuovo-anno-accademico-che-si-sta.html [Leggi l'articolo]
il manifesto 2.8.19Canfora: «Serve una vera socialdemocrazia, solo così la sinistra tornerà rivoluzionaria»Lo storico comunista. «Pd paralizzato, chi non vuole fare l’eremita riprenda l’insegnamento di Brandt, sarà una scelta radicale». «Saragat e Tanassi? No, era il nome del partito di Lenin La giustizia sociale resta una parola d’ordine fortissima Per De Rita non c’è più la spinta vitale? Ora la lotta è impari», «La politica di Di Maio è stato un bluff, il duro ha fallito tutte le promesse. Su fisco e giustizia solo sceneggiate da campagna elettorale. L’autonomia? Disgusta il sì dei dem»intervista di Daniela Preziosi «Non stanno governando per nulla. Un fallimento». Se al professore Luciano Canfora – filologo, storico, comunista «senza partito» – si chiede del governo, si riceve una risposta senza attenuanti. «La politica sociale di Di Maio è stato un bluff, conati rovinosi. I navigator, non ne parliamo. L’altro, il duro, ha promesso di rimpatriare 600mila persone, clandestini, e naturalmente non l’ha fatto; ha deciso di chiudere i porti come del resto voleva già Minniti; ha fatto un po’ di braccio di ferro per lo più perdendo, sia con l’ottima Rackete, sia nel caso della nave Diciotti, da ultimo con la Gregoretti. Nel frattempo, com’è giusto, tantissimi sbarcano su barchette di fortuna. Sul versante fiscale, che è un topos, per ora solo parole vane. Ne parlano, litigano e accantonano l’argomento. Così sulla giustizia, una sceneggiata». Professore, non hanno combinato proprio niente? Non è accaduto nulla. La conflittualità perenne, ostentata, è uno scenario elettorale per entrambi. Sanno che la legislatura non finirà finché non si matura la pensione per i parlamentari. Non è una malignità, è senso comune. I deputati dei 5 stelle non torneranno mai più, perché avranno un bruttissimo esito elettorale e anche perché stanno tentando di ridurre gli eletti. Fino a quel momento la legislatura durerà, quindi si preparano alla campagna elettorale subito successiva, dicendo di fare, al governo, ognuno dei due quello che ritiene utile in vista del voto. È un quadro realistico, non malizioso o ostile. Con danni per tutti noi che è inutile sottolineare. Le sinistre hanno regalato voti ai 5 stelle ma anche alla Lega. Un travaso contro natura? Non credo. Quanti disoccupati disperati weimariani votarono per il fuhrer piantando il partito comunista tedesco? Tantissimi. Piuttosto il vero travaso è stato di chi votava a sinistra e nel marzo del 18 ha votato 5 stelle. È stato l’errore strategico,… [Leggi l'articolo]

SEGNALAZIONI È IN CORSO DI AGGIORNAMENTO A SEGUIRE - CON UN CLIC QUI - TROVI ANCHE TUTTI I CONTENUTI SCELTI DA “SEGNALAZIONI” NEI GIORNI PRECEDENTI NEL TEMPO DI UNA PERTINACE RESISTENZA: Sergej Rachmaninoff - Piano Concerto No. 2 from SEGNALAZIONI.BOX on Vimeo. Hélène Grimaud e l'Orchestra sinfonica di Luzern diretta da Claudio Abbado TORNA A "SEGNALAZIONI" ▲ m QUELLO CHE SEGUE È L'INDICE DEGLI ARGOMENTI FIN QUI DISPONIBILI NELLA SEZIONE «REPRINT». LO TROVI TUTTI I GIORNI QUI DI SEGUITO INSIEME ALLA RASSEGNA STAMPA INDIPENDENTE DI "SEGNALAZIONI" CON I "REPRINT" PIÙ RECENTI O AL MOMENTO PIÙ SIGNIFICATIVI: PER L'INDICE CLICCA QUI «I REPRINT»! DAL MOMENTO CHE COME CONSEGUENZA DEL LAVORO FATTO IN PASSATO POSSIAMO CONTARE SU UN NOSTRO ARCHIVIO DI CONTENUTI SEDIMENTATOSI IN PIÙ DI DICIOTTO ANNI DI RICERCA, FACENDO BASE SU QUESTO PATRIMONIO «I REPRINT» SONO PROPOSTI E PUBBLICATI NON QUOTIDIANAMENTE O CON UNA PERIODICITÀ PREFISSATA, MA OGNI VOLTA CHE LA RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA O LE SEGNALAZIONI, I SUGGERIMENTI O LE RICHIESTE DEI LETTORI CE NE PROPONGONO L'ESIGENZA: ASPETTIAMO I VOSTRI CONTRIBUTI (SCRIVETECI QUI). «AVANCES DI SEGNALAZIONI» ESISTE INVECE PER GARANTIRE SPAZIO DI LIBERO INTERVENTO A CONTRIBUTI ORIGINALI EVENTUALI DEI LETTORI: MANDATE LE VOSTRE PROPOSTE CON UNA E MAIL INDIRIZZATA QUI. ● I «MOSTRI»: LE GENERAZIONI MITOLOGICHE m ● LE «QUATTRO PIAGHE»: IL «NULLA EBRAICO», IL «PECCATO ORIGINALE», IL «MALE RADICALE» DI KANT, L’ANIMALITÀ DEL «LOGOS». m ● IL VELENO NAZISTA DI HEIDEGGER m ● LA RIVOLTA FALLITA DI NIETZSCHE m ● IL CORAGGIO E LA FANTASIA DI GRAMSCI ● LO SPIRITUALISMO MASCHERATO DI SPINOZA: UN DIO ANCORA PIÙ ONNIPOTENTE E INAFFRONTABILE ● LA MENZOGNA SEDICENTE “ULTRASINISTRA” DI UNA CONTINUITÀ DI SPINOZA CON MATERIALISMO E MARXISMO ● L’INVIDIA DI BELLOCCHIO PER BERTOLUCCI ● MASSIMO FAGIOLI A PARTIRE DAL CONVEGNO SUL “CASO ERICA” DEL 2002 AFFONDA LA SFIDA CON LA CULTURA DISUMANA FRANCO - ITALIANA CHE TENTA DI AFFONDARE QUALSIASI POSSIBILITÀ DELL’ESISTENZA DI UNA SINISTRA RIVOLUZIONARIA IN ITALIA E IN EUROPA ● FOUCAULT E TONI NEGRI, ALTHUSSER ● GIORDANO BRUNO, ARISTOTELE E LA RICERCA DI MARIO VEGETTI ● LE ANTICHISSIMA MITOLOGIE DELLA TRADIZIONE CHE FONDANO IL METRO EPICO CON GILGASMESH VIII E CON IL RAMAYANA, SONO OGGI FINALMENTE DISPONIBILI INTEGRALMENTE AGLI STUDIOSI L'EPOPEA (O PIÙ SEMPLICEMENTE "IL GILGAMESH") È ANTERIORE AI VEDA INDIANI (1500 A.C.). LE PRIME REDAZIONI SUMERICHE DEL POEMA SONO FATTE RISALIRE AD OLTRE IL 2000 A.C. DOCUMENTI SU GILGAMESH SONO STATI RINVENUTI PIÙ O MENO OVUNQUE IN… [Leggi l'articolo]
SIMONA MAGGIORELLI DIRETTORE DI LEFT INTERVISTATA A TG3 LINEA NOTTE DA MAURIZIO MANNONI MARTEDI 28 MAGGIO 2019 [Leggi l'articolo]
«OSARE PENSARE!!:» È DUNQUE ADESSO ORMAI DEFINITIVAMENTE DIMOSTRATO CHE CON I CATTOCOMUNISTI SI PERDE SEMPRE E COMUNQUE E CHE LA SINISTRA, SE CONTINUA AD AVER PAURA DI DISPICERE A PAPI PRETI E AD OGNI RAZZA DI CLERICALI E BACIAPILE, E NON DICHIARANDO INVECE SEMPRE APERTAMENTE LA PROPRIA IDENTITÀ CULTURALE SCHIETTAMENTE E APERTAMENTE ATEISTICA MA ANZI QUASI NASCONDENDOLA COME SE LA SI CONSIDEDERASSE UNA DIFFERENZA DA POCO, O ADDIRITTURA QUASI VERGOGNANDOSENE O COME SPAVENTATI DALLA PROPRIA STESSA EMPIETÀ, PROPRIO PER QUESTA VIA, LA SINISTRA - PRIVATASI DI QUELLA CHE È SEMPRE STATA, INSIEME ALL'IDEA DI EGUAGLIANZA, LA PROPRIA CONNOTAZIONE IDENTITARIA PIÙ FORTE - RISCHIA DAVVERO DI SCOMPARIRE E PER SEMPRE LASCIANDO A BERGOGLIO E AI PRETI IL DOMINIO DEI TEMI DELLA GIUSTIZIA E DELLA EGUAGLIANZA E DUNQUE, TUTTI, IN BALIA DELLA ALIENAZIONE RELIGIOSA! QUINDI CON I PRETI E TUTTI I LORO ACCOLITI DAVVERO MAI PIÙ! [Leggi l'articolo]

IN DIRETTA DA PALAZZO MERULANA IN ROMA

FIRENZE ANTIFASCISTA SEGUI GLI AGGIORNAMENTI DI "SEGNALAZIONI" LUNEDI 20 MAGGIO ORE 20:30 LA RASSEGNA DELLA STAMPA DI OGGI È ADESSO DISPONIBILE QUI DI SEGUITO Lampedusa Il pm fa sbarcare i migranti Il capo leghista smentito in tv Il leghista perde la testa: “Lo denuncio”. Di Maio: “Magistrati indipendenti dal governo”. Il capo della Lega ripeteva a Giletti su La7 che nessuno sarebbe sceso a terra, il conduttore gli ha letto l’Ansa che diceva che il procuratore di Agrigento aveva ordinato il sequestro della nave Sea Watch 3 e lo sbarco dei migranti. Lui ha perso le staffe: “È il magistrato che mi ha incriminato, andrò fino in fondo” SALVINI from SEGNALAZIONI.BOX on Vimeo.

IN DIRETTA STREAMING DAL SALONE DEL LIBRO DI TORINO MAGGIO 2019 RAI UNO SPECIALE MILLEEUNLIBRO SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO - SABATO 11 MAGGIO GUARDA LA CLIP DAL SALONE DI TORINO QUI Giovsnni Senatore L'Asino d'Oro Edizioni LA DIRETTA IN STREAMING DA TORINO DI SABATO 11 MAGGIO QUI

M LA DOMANDA DI AMMISSIONE SCADE IL 30 APRILE https://biospsyche.it LA TEORIA DELLA NASCITA A VARSAVIA TRE E-POSTER PRESENTATI A VARSAVIA PER IL CONGRESSO DELL’EPA 2019 (THE 27 EUROPEAN CONGRESS OF PSYCHIATRY) IL 6 APRILE THE ALTERATION OF SENSORY CONSCIOUSNESS OF THE SELF IN CHILDREN WITH DEVELOPEMENT DISORDERS A PRELIMINARY STUDY O. ORSINI, D. MONTANARO, A BERNARDINI THE RELATION BETWEEN IMPULSIVITY AND ALEXITHYMIA IN A GROUP OF SUBJECTS WITH NICOTINE ADDICTION DR. D. MONTANARO, DR C.MEDICI PSYCHIATRY AS PSYCHOTHERAPY: MORE THAN 40 YEARS ROBERTA POMPEI, ALESSIO GIAMPÀ CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA m https://ventisecondi.it/eventi/filosofia-politica-karl-marx/ LINEE RESISTENTI Linee resistenti DVL 2019-04-14 from Maurizio Maturi on Vimeo. 12 APRILE 2019 Presentazione del libro “Linee resistenti” di Iliano Caprari “L’Asino d’oro edizioni” L’Associazione “La scuola che verrà” Liceo 5EU Liceo Benedetto da Norcia, 3G dell’Istituto Di Vittorio-Lattanzio. Riprese video, Maurizio Maturi e Gabriella Terenzi Montaggio Maurizio Maturi. si rigrazia Renato Cirodano COMUNICATO STAMPA DELLA ASSOCIAZIONE AMORE E PSICHE L’associazione culturale Amore e Psiche è lieta di presentare il nuovo sito web che ha voluto rendere più snello e di più facile consultazione, pronto ad accogliere, oltre gli eventi correnti, le implementazioni del materiale storico che sta raccogliendo e restaurando. Per festeggiare l’uscita del nuovo sito e la nuova edizione del libro “Storia di una ricerca. Lezioni 2002”, è con grande piacere che annunciamo l’inserimento nell’archivio video delle prime sette lezioni, tenute dal Prof. Massimo Fagioli presso l’Università di Chieti in quell’anno, il primo della sua decennale e originalissima attività di insegnamento universitario. Forse quello a cui non ci si può opporre è la realtà della conoscenza; se ci si oppone alla realtà della ricerca e della conoscenza, l’individuo muore, perché si lede la specificità, scusate le parole, della specie umana che è la ricerca e la conoscenza, il sapere. Massimo Fagioli, Storia di una ricerca. Lezioni 2002 L’Asino d’oro edizioni, Roma 2018 Con questa splendida frase, quanto mai attuale e necessaria, riportata in quarta di copertina, Massimo Fagioli chiude la terza lezione del 2002. Il volume stampato dalla casa editrice l’Asino d’oro edizioni, ha una veste grafica completamente rinnovata e, abbandonate le consuetudini editoriali, riproduce fedelmente il linguaggio parlato di Fagioli. Qui troverete l’elenco delle lezioni ora disponibili e a breve pubblicheremo anche le altre lezioni in corso di restauro. Continuate a seguirci e a sostenerci. (Link per vedere tutte le lezioni: https://associazioneamorepsiche.org/archivio/?_post_type=video&_anno=2002) si ringrazia Manlio Massimetti https://associazioneamorepsiche.org/ IL COMUNICATO STAMPA CON LE AGGIUNTE… [Leggi l'articolo]

LA RASSEGNA DELLA STAMPA DI GIOVEDI 7 FEBBRAIO RadiciLa Stampa 7.2.10Andrej BelyjIl sottosuolo religioso della rivoluzione bolscevica Il comunismo interpretato con l’occhoonirico del verbo simbolistadi Andrea Colombo qui Doppiozero 16.1.15Viaggio a San Pietroburgodi Gian Piero Piretto qui il manifesto 7.2.19Quando l’orologio non è in sincronoTra passato e presente. Riflessioni intorno al libro di Piero Bevilacqua, «Ecologia del tempo», pubblicato da Castelvecchidi Luciana Castellina qui Il Fatto 7.2.19Concita De Gregorio“Pago le cause di Berlusconi all’Unità, il Pd si è dileguato”Da 8 anni è condannata a rifondere i danni per le sentenze di diffamazione: “Dovrebbe farlo l’editore, che però fa finta di niente”di Salvatore Cannavò qui Il Fatto 7.2.19Il reddito non piace al Pd classistadi Daniela Ranieri qui il manifesto 7.2.19Cucchi, il generale Casarsa indagato per il depistaggioL’allora colonnello, comandante del Gruppo Roma, finisce nell’inchiesta integrativa al processo bis. Fino a un mese fa era comandante dei Corazzieri del Quirinale, accusato di falsodi Eleonora Martini qui La Stampa 7.4.19Caso Cucchi, un generale indagato per depistaggiodi Francesca Paci qui Il Fatto 7.2.19Sanità, la svolta di Fontana non piace ai privatidi Gianni Barbacetto qui Il Fatto 7.2.19Perché i giornali stanno soffrendoWeb e non solo - Negli anni della crisi i consumi delle famiglie sono scesi, quelli per la cultura sono crollati. La conoscenza è più democratica, ma sempre meno persone la cercano nei canali tradizionali. E l’attendibilità non contadi Domenico De Masi qui La Stampa 7.2.19Italiani in fuga, all’estero sono 5,5 milioniAdesso partono anche famiglie e over 60di Francesca Sforza qui il manifesto 7.2.19La Marina porta l’industria delle armi in crociera nel GolfoDifesa. La fregata Margottini fa da vetrina alle compagnie italiane. Nel 2018 una missione analoga sponsorizzata dall’Aeronauticadi Luciano Bertozzi qui La Stampa 7.2.19Italia, nella missione in Niger anche l’accordo per vendere armidi Francesco Grignetti qui La Stampa 7.2.19Con i curdi a Kobane“L’Isis è piegata. La prossima guerra sarà con la Turchia”di Francesco Semprini qui La Stampa 7.2.19In Siria i missili russi capaci di abbattere i jet di Gerusalemmedi Giordano Stabile qui La Stampa 7.2.19Nel triangolo fra religioni monoteiste è decisiva una parola: Abramodi Gabriel Levi qui Repubblica 7.2.19 Englaro“Eluana è viva perché dieci anni fa ci ha insegnato a dire no”Intervista di Piero Colaprico qui Repubblica 7.2.19Prodi"Al Pd serve un padre Zingaretti può diventarlo decisivo votare alle primarie"Intervista di Andrea Bonanni qui LA RASSEGNA DELLA STAMPA DI MERCOLEDI 6 FEBBRAIO La Stampa 6.2.19La fede come scudo dei dirittidi Gian Enrico Rusconi qui il… [Leggi l'articolo]

Ernst Kretschmer dopo studi di teologia compì le sue prime osservazioni psichiatriche durante la prima guerra mondiale, in qualità di medico militare psichiatra e ufficiale dell'esercito. Insegnò Neurologia e Psichiatria presso le Università di Tubinga (1923), Marburgo (1926) e di nuovo a Tubinga (1946) dove morì nel 1964. Membro fondatore della International General Medical Society for Psychotherapy (AÄGP) fondata il 12 gennaio 1927. Fu presidente dell'AÄGP dal 1929. Nel 1933 si dimise dall'AÄGP. La collaborazione con i nazisti. Dopo essersi dimesso dall'AÄGP, iniziò a sostenere le SS e firmò il "Voto di fedeltà dei professori delle università e delle scuole superiori tedesche ad Adolf Hitler e allo stato nazionalsocialista" ("Bekenntnis der Professoren an den deutschen Universitäten und Hochschulen zu Adolf Hitler und dem È nationalsozialistischen Staat") [Fonte Wikipedia GB]. [Fonte Wikipedia FR: «De manière étonnante, Kretschmer a pu travailler en Allemagne tout au long de la période de la domination nazie sans être persécuté. Plusieurs de ses collègues juifs allemands psychiatres et psychologues ont dû quitter le pays»]. Quello che segue è il profilo biografico di Ernst Kretschmer tratto da Ernst Klee Das Personen-Lexicon Zum Dritten Reich (Il lessico del Terzo Reich) e che è disponibile qui di seguito UNA PRODUZIONE ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE Si ringraziano William Santero e Daniele Carlevaro qui LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELL'EVENTO È DISPONIBILE QUI LA SCUOLA CHE VERRÀ "RESTIAMO UMANI" REALIZZATO PRESSO ISTITUTO DI VITTORIO-LATTANZIO MARCOLEDÌ 23 GENNAIO. 23 Gennaio 2019 Restiamo umani -Bibliopoint Giuseppe Di Vittorio from [Leggi l'articolo]

IL 18 GENNAIO 2019 A FIRENZE CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA SI RINGRAZIA VITORIO RENATO CIRODANO [Leggi l'articolo]

COMUNICATO STAMPA I PIÙ RECENTI INSERIMENTI NEL CATALOGO DEGLI ARCHIVI DELLA ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE https://associazioneamorepsiche.org L’associazione culturale Amore e Psiche è lieta di presentare il nuovo sito web che ha voluto rendere più snello e di più facile consultazione, pronto ad accogliere, oltre gli eventi correnti, le implementazioni del materiale storico che sta raccogliendo e restaurando. Per festeggiare l’uscita del nuovo sito e la nuova edizione del libro “Storia di una ricerca. Lezioni 2002”, è con grande piacere che annunciamo l’inserimento nell’archivio video delle prime sette lezioni, tenute dal Prof. Massimo Fagioli presso l’Università di Chieti in quell’anno, il primo della sua decennale e originalissima attività di insegnamento universitario. Forse quello a cui non ci si può opporre è la realtà della conoscenza; se ci si oppone alla realtà della ricerca e della conoscenza, l’individuo muore, perché si lede la specificità, scusate le parole, della specie umana che è la ricerca e la conoscenza, il sapere. Massimo Fagioli, Storia di una ricerca. Lezioni 2002 L’Asino d’oro edizioni, Roma 2018 Con questa splendida frase, quanto mai attuale e necessaria, riportata in quarta di copertina, Massimo Fagioli chiude la terza lezione del 2002. Il volume stampato dalla casa editrice l’Asino d’oro edizioni, ha una veste grafica completamente rinnovata e, abbandonate le consuetudini editoriali, riproduce fedelmente il linguaggio parlato di Fagioli. Di seguito l’elenco delle lezioni ora disponibili e a breve pubblicheremo anche le altre lezioni in corso di restauro. Continuate a seguirci e a sostenerci. Lezione 1 del 1 marzo 2002 Lezione 2 del 1 marzo 2002 Lezione 3 del 2 marzo 2002 Lezione 4 del 15 marzo 2002 Lezione 5 del 15 marzo 2002 Lezione 6 del 16 marzo 2002 Lezione 7 del 16 marzo 2002 Link per vedere tutte le lezioni: https://associazioneamorepsiche.org/archivio/?_post_type=video&_anno=2002 Lezione 1 - 1 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/307853952/28f51189dc Lezione 2 - 1 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/307857480/cb37db1577 Lezione 3 - 2 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/308005090/429844d552 Lezione 4 - 15 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/308015972/567609458b Lezione 5 - 15 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/308020927/bafbf8b9c9 Lezione 6 - 16 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/308023026/8b806c0bbe Lezione 7 - 16 marzo 2002 vimeo.com/user35707616/review/308550420/0c28aabbb7 Lezione 8 - 12 aprile 2002 vimeo.com/user35707616/review/308556628/4455a6239a Lezione 9 - 12 aprile 2002 vimeo.com/user35707616/review/308764324/d5d45e4450 Lezione 10 - 13 aprile 2002 vimeo.com/user35707616/review/308765493/754029c1e0 Lezione 11 - 19 aprile 2002 vimeo.com/user35707616/review/308768230/527ca81e49 Lezione 12 - 19 aprile 2002 vimeo.com/user35707616/review/308770286/a377cbd531 Lezione 13 - 20 aprile 2002 vimeo.com/user35707616/review/308771890/34c32a6121 si ringrazia Manlio Massimetti [Leggi l'articolo]

BUON CAPODANNO ATEO ED INTERNAZIONALISTA! Bella Ciao (Omani) عمان قيثارة السلام بيلا تشاو.mp4 from SEGNALAZIONI.BOX on Vimeo. si ringrazia (Cinzia Fazio «NON CI SARÀ MAI LIBERTÀ DI RICERCA FINO A CHE C'È IL PENSIERO RELIGIOSO.CREDERE E PENSARE SONO SENZA POSSIBILITÀ DI ACCORDO» Massimo Fagioli, Left 2006, L'asino d'oro, 2009, pag. [XIV]... DAL DICEMBRE DEL 2006 I SEMINARI DI ANALISI COLLETTIVA - LIBERI E GRATUITI - SI TENNERO SEMPRE ANCHE LA SETTIMANA E IL GIORNO STESSO DI NATALE... E MOLTI TESTIMONI DI QUEI GIORNI RACCONTANO CHE IN QUELLE OCCASIONI SI SENTIVANO SEMPRE PARTICOLARMENTE BENE... E UN BEL PO' DI VERITÀ NEGATE SUL CRISTIANESIMO E IL NATALE, LE PUOI TROVARE CLICCANDO QUI I numeri arretrati possono essere richiesti alla casa editrice tramite email arretrati@ilsognodellafarfalla.it L’asino d’oro edizioni Il sogno della farfalla n.1/1999 Rivista di psichiatria e psicoterapia Le notti dell’isteria p. 5 di Massimo Fagioli ...dopo 14 anni p. 20 di Massimo Fagioli «Questo testo, scritto da Massimo Fagioli in occasione della mostra “Italia oggi” tenutasi a Nizza nel giugno 1985 (...) è stato già edito, prima, nel catalogo della mostra pubblicato nello stesso anno (...) e poi in un limitato numero di esemplari fuori commercio. Avendo ambedue queste edizioni, ormai esaurite, avuto ristretta circolazione, la presente, in tutto identica all’originale, rende per la prima volta ampiamente disponibile questo scritto». [Roma 1999] [Leggi l'articolo]
È l’ennesimo colpo basso al diritto d’asilo, travestito da “efficienza” e “razionalizzazione”. In realtà è solo disumanità legalizzata [Leggi l'articolo]
Come se un’adolescente potesse essere considerata forza lavoro marinaresca a costo zero, perché tanto “parla l’inglese" [Leggi l'articolo]
La riforma del diritto di famiglia compie cinquant’anni. Il 19 maggio de 1975 entrò in vigore. Fu una vittoria soprattutto delle donne, che finalmente vedevano riconosciuta la loro dignità sociale e la parità di diritti [Leggi l'articolo]
«All'inizio, essere straniera e proporre un ensemble tutto al femminile scatenava un muro di gomma. Oggi siamo un gruppo affiatato e riconosciuto in tutta Europa» racconta Ewa Anna Augustynowicz, direttrice artistica del gruppo che suona il 24 maggio a Roma [Leggi l'articolo]
Nel 2019 von der Leyen aveva lanciato il Green Deal come il cuore della sua legislatura. Oggi il suo stesso partito lo rimuove con cura dai documenti ufficiali [Leggi l'articolo]

Da Montevideo, l'ultimo saluto all'ex presidente dell'Uruguay [Leggi l'articolo]
Il ministro Nordio ricorda alle donne che, se provano ad ammazzarle, devono avere il buon gusto di non farsi ammazzare [Leggi l'articolo]
L’ennesimo fallimento del progetto albanese del governo è avvenuto mentre la Camera approvava il cosiddetto “decreto migranti” [Leggi l'articolo]
Di fronte a quest’onda nera servirebbe una cosa sola: l’autorevolezza dell’opposizione [Leggi l'articolo]

«La militanza politica per migliorare le condizioni sociali è la mia ragione di vita. A chi mi chiede se ho paura di perdere, dico che l’unica sconfitta è quando ci si arrende». Hasta la victoria siempre, Pepe! [Leggi l'articolo]
Non è una battaglia simbolica: è la possibilità di restituire a tutti lo stesso grado di tutela [Leggi l'articolo]
Così il Paese è diventato la discarica bellica europea. Le forniture militari inadeguate arrivate anche dall'Italia hanno causato molte perdite umane [Leggi l'articolo]
Chi inneggia a un regime può contare sull’indifferenza istituzionale. Chi distribuisce volantini sul referendum deve mostrare i documenti [Leggi l'articolo]
#ultimogiornodigaza [Leggi l'articolo]
Speriamo che passi presto la sbronza del conclave che ha farcito il giornalismo da reality [Leggi l'articolo]

Nell'Appennino centrale, l'area tra Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo colpita dai devastanti terremoti dell'estate 2016 e dell'inverno del 2017, dove sono ancora oltre diecimila i nuclei familiari che ricorrono all’assistenza abitativa, c'è un enorme problema legato alla spesa pubblica. È legato all'utilizzo dei fondi del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) aree sisma e del Fondo complementare aree sisma del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per ricostruire o rinnovare gli impianti di risalita al servizio di stazioni sciistiche costruite cinquant'anni fa, in cui ormai nevica davvero poco. In poco più di mezz'ora, il documentario "Ultima neve" racconta che cosa sta accadendo, dando voce agli attivisti impegnati sui territori, i conflitti ambientali collegati alla scelta di tornare a investire in questo settore, nonostante la neve scarseggi sempre di più (come ricorda Stefano Odoardi, animatore del progetto di Parco culturale e ambientale "Nuova montagna dei Fiori", nel comprensorio dei Monti Gemelli negli ultimi dieci anni si è potuto sciare complessivamente per un paio di mesi). La regista Veronica Macchiavelli (che è anche ricercatrice del gruppo Emidio di Treviri e a questo territorio ha dedicato la propria tesi di dottorato, “Commissariare lo sviluppo. Il laboratorio di governance per i territori marginali nel post disastro dell’Appennino centrale”), con Cecilia Fasciani alle riprese e al montaggio e il supporto di Davide Olori per la scelta del soggetto, ha attraversato i Monti Sibillini, l'Appennino reatino e l'area dei Monti Gemelli, al confine tra piceno e teramano, per ricostruire anche la nascita di un turismo legato agli impianti di risalita, con immagini d'epoca che descrivono il momento pionieristico in cui s'era immaginato di costruire ex novo località come Frontignano, "la nostra Innsbruck a due passi da Macerata" come la raccontava negli anni Ottanta il giornalista Maurizio Costanzo. Tra i tanti problemi introdotti nel documentario, Augusto Ciuffetti, storico dell'economia dell'Università politecnica delle Marche, ricorda che lo sci ha trasformato profondamente il territorio ma non ha rappresentano una forza in grado di rispondere al declino dell'economia tradizionale, quella agro-silvo-pastorale. La popolazione ha preso proprio in quegli anni ad abbandonare la montagna, anche sulla spinta di quel boom edilizio: gli impianti, costruiti quasi ovunque tra gli anni Settanta e Ottanta, hanno portato la realizzazione di interventi immobiliari e tante persone a diventare manovali o imbianchini, per poi scegliere la via dell'emigrazione una volta terminata la fase di infrastrutturazione di aree come Frontignano di Ussita (MC), Sarnano (MC), Terminillo (RI)… [Leggi l'articolo]

"La contenzione non è 'solo' una pratica utilizzata o meno dalla psichiatria ma il sintomo di una comunità incapace di interrogarsi adeguatamente sulla sofferenza delle persone”. Antonio Esposito tratteggia con precisione la “scelta di campo” in cui posizionare il suo ultimo volume intitolato “Come cristo in croce”: non un libro di psichiatria ma un "libro politico” che richiama l’attenzione soprattutto sul contesto in cui l’azione di legare le persone al letto avviene. Il testo, pubblicato per la casa editrice Sensibili alle foglie a fine 2024, è frutto di un articolato progetto di ricerca bioetica promosso dall’Istituto di studi politici “S. Pio V”: attraverso “storie, dialoghi e testimonianze sulla contenzione”, restituisce una fotografia di quei luoghi in cui sopravvive il “dispositivo di internamento” tipico dei manicomi, che limita la libertà in nome della sicurezza a qualunque costo. Anche della vita di quei “sommersi” che “restano inchiodati” ai letti ospedalieri: vicende strazianti che però non incrinano la “normalizzazione” della contenzione. Esposito, qual è la “retorica” che giustifica il “legare le persone”? AE Si può sintetizzare nella frase “è per il suo bene”. Questo è un mantra che si ripete in tutti i luoghi in cui la pratica della contenzione si realizza, dagli ospedali alle residenze per anziani e che, nell’ambito della psichiatria, reitera lo stigma per cui il sofferente psichico è sempre e comunque pericoloso a sé e agli altri. Un paradigma che neanche la legge 180 è riuscita a superare del tutto, soprattutto in termini culturali: spesso si interviene per bloccare la sintomatologia, per contenerla, senza prendersi realmente carico di quella sofferenza. A volte più consapevolmente, altre volte, invece, la contenzione è una routine trattamentale, risponde a mere scelte organizzative che consentono di gestire il rischio eventuale con un numero ridotto di personale e senza investire in altre forme di assistenza. Il “legare”, quindi, risponde anche a logiche di contrazione della spesa e di profitto. Ci aiuti a capire meglio. AE Prendiamo come esempio le strutture per anziani dove, spesso, la contenzione è preventiva e utilizzata rispetto all’eventualità che qualcosa possa accadere: lego al letto “l’ospite” perché potrebbe cadere. Mettere le fascette diventa una modalità operativa di una struttura in cui quella tipologia di intervento è accettata e normalizzata, quasi data per scontata, diventa uno “strumento” come altri. Perché non si riesce a “vedere” quella pratica come problematica? AE Ci sono diverse ragioni. In psichiatria si avverte innanzitutto un problema “formativo”:… [Leggi l'articolo]

“Da decenni, in Italia si assiste a una riduzione dei diritti e delle tutele dei lavoratori. È una tendenza negativa, che contribuisce ad alimentare diverse emergenze, tra cui lavoro nero, precariato, inadeguatezza dei salari e infortuni -purtroppo spesso anche mortali- dei lavoratori”. È il quadro delineato dal professor Andrea Lassandari, docente di Diritto del lavoro presso l’Università di Bologna, su cui puntano a intervenire, almeno in parte, i quattro quesiti del referendum abrogativo promossi dalla Cgil. “Nello specifico, il primo quesito mira all’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del decreto legislativo 23/2015, una delle otto norme del Jobs act del Governo Renzi, e riguarda i lavoratori assunti a partire dal 7 marzo 2015 nelle aziende con più di 15 dipendenti”, spiega ad Altreconomia Lassandari. È bene precisare che già nel 2012 la legge 92/2012, la cosiddetta “legge Fornero”, aveva limitato il reintegro automatico, riservandolo ai licenziamenti discriminatori e a quelli in cui la giusta causa e il giustificato motivo sono dichiarati illegittimi. “Tre anni dopo, l’introduzione del Jobs act ha eliminato il diritto del lavoratore a essere reintegrato nel posto di lavoro nei casi di licenziamento senza giusta causa o ingiustificato motivo -a eccezione dei casi di licenziamenti discriminatori o disciplinari manifestamente infondati-, riconoscendogli solo un eventuale indennizzo economico proporzionato agli anni di servizio”, illustra il docente universitario. La cifra da corrispondere al lavoratore, fissata per legge, va dalle sei alle 36 mensilità di stipendio. La vittoria del “Sì” ripristinerebbe la precedente normativa, riferita all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e poi modificato dalla “legge Fornero”, reintroducendo il diritto al reintegro nel posto di lavoro. “Sarebbe il giudice, invece, a determinare l’indennità economica per il dipendente, valutando il danno subìto, i suoi carichi familiari e le capacità economiche dell’azienda”, osserva Lassandari. Il secondo quesito punta invece all’abrogazione parziale del limite delle indennità per i licenziamenti nelle imprese con meno di 16 dipendenti e fa riferimento a una norma -la legge 604 del 1966- che è in vigore solo per i lavoratori assunti entro il 7 marzo 2015. Nei casi di licenziamento privo di giusta causa o giustificazione, a oggi viene riconosciuta un’indennità da 2,5 a sei mensilità. Il referendum si propone di eliminare la soglia delle sei mensilità di indennizzo, affidando al giudice il compito di stabilirlo. “Ma attenzione, non è vero che non ci sarebbero più limiti, come affermano i sostenitori del ‘No’ -fa notare Lassandari-.… [Leggi l'articolo]

“La vittoria del ‘Sì’ rappresenterebbe una conquista per i cittadini di origine straniera nati e cresciuti in Italia, che abitano e lavorano in questo Paese e contribuiscono al suo sviluppo”. Maria Paula Caro Rojas, attivista di LaParteGiustaDellaStoria, non ha dubbi sul significato profondo del referendum sulla cittadinanza dell’8 e 9 giugno. Promosso da centinaia di organizzazioni confluite nella rete Referendum Cittadinanza, da Riccardo Magi, segretario di +Europa, e poi sostenuto da alcuni partiti, il quinto quesito referendario propone di modificare la legge attualmente in vigore, dimezzando da dieci a cinque anni i termini di residenza legale dei cittadini stranieri maggiorenni provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione europea per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana. La sua acquisizione è disciplinata dalla legge 91 del 1992, secondo cui “un cittadino straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data”. Come sancito dalla norma precedentemente in vigore (legge 555/1912), questa legge conferma la possibilità di ottenere la cittadinanza anche per concessione. A questo proposito è importante precisare che fino al 1992 tutti i cittadini stranieri potevano presentare domanda per la cittadinanza italiana dopo cinque anni di residenza legale e ininterrotta. Le cose sono cambiate con l’introduzione appunto della legge 91 del 1992, che ha raddoppiato questo limite per i cittadini dei Paesi extra-Ue e, al contempo, lo ha abbassato a quattro anni per chi proviene da uno Stato dell’Unione europea e a tre per i discendenti di cittadini italiani. “La normativa del 1992 poggia su una discriminazione di fondo basata sull’idea illogica secondo cui i cittadini legati a princìpi sociali e giuridici considerati ‛diversi’ da quelli italiani si integrerebbero con maggiori difficoltà rispetto agli altri”, spiega ad Altreconomia Paolo Bonetti, professore di Diritto costituzionale e Diritto degli stranieri all’Università Milano-Bicocca e socio dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi). Negli anni, inoltre, il legislatore ha stabilito per legge i termini legali del procedimento legislativo in due anni prorogabili a tre. “Riassumendo, un cittadino straniero extracomunitario oggi può vedere riconosciuta la sua richiesta di cittadinanza dopo dieci anni di soggiorno regolare e ininterrotto, due o -quasi sempre- tre anni di attesa della risposta e altri sei mesi per il giuramento: tredici anni e mezzo -osserva Bonetti-, che rendono l’Italia il Paese dell’Unione europea con la normativa più arretrata in… [Leggi l'articolo]

Aldo Soldi è il nuovo presidente di Banca Etica. La sua "Lista partecipativa per una Banca Etica, inclusiva e dialogante" ha ottenuto lo schiacciante 87,06% dei voti espressi dalle socie e dai soci riuniti in assemblea lo scorso 17 maggio mentre la "Lista autonoma Re:start Banca Etica 2025" guidata da Alessandro Messina si è fermata al 12,94%. All'assemblea ha partecipato circa il 15% della base sociale (che tra persone fisiche e giuridiche supera al 31 dicembre 2024 quota 48.700). Nel Consiglio di amministrazione presieduto da Soldi prendono posto Alessandra Barlini, Roberta Conte, Raffaella de Felice, Stefano Granata, Federica Ielasi, Luciano Modica, Alberto Puyo, Beatriz Fernández Olit, Lucia Cagnazzo e Gaetano Giunta. L'assise riunita a Bologna, Madrid e online ha anche approvato il bilancio 2024 che ha registrato un utile consolidato di 16,1 milioni di euro e un patrimonio netto che sfiora i 200 milioni di euro. Questi i dati e gli esiti. Restano a terra i cocci di una campagna elettorale che definire velenosa è eufemistico. È stata orribile e ci si chiede come si possa pensare di disarmare la finanza e l'economia se poi si è così feroci al proprio interno. Ci eravamo impegnati a seguire il processo assembleare e a proporre occasioni di confronto e dibattito aperte. Ma dopo la prima uscita di marzo a tema Etica Sgr, "banche armate", risiko in corso tra i grandi istituti di credito, e un abortito confronto online tra i candidati (Aldo Soldi ha scelto di non partecipare), abbiamo preferito tirare i remi in barca e lasciar perdere. Persino pubblicare lo stesso giorno due editoriali a firma delle fazioni opposte (Biggeri e Berrini) creava disagio. Troppo e insopportabile rancore personale tra le parti e troppo poco spazio ai contenuti e alla visione (la finanza e il riarmo, la finanza e la crisi climatica, il Terzo settore, il collasso del welfare, il clima interno alla Banca, alcuni titoli in pancia alla Sgr, etc.). Aldo Soldi (adesso) e la presidente uscente Anna Fasano (in un recente passato) hanno dimostrato di apprezzare poco le domande non preparate e confonderle quasi sempre con delle imboscate, senza cogliere il senso e l'importanza di un giornalismo slegato dalle dinamiche dell'house organ. Alessandro Messina, molto sicuro di sé, alla fine è risultato caratterialmente poco empatico verso una comunità disorientata, ha creduto di poter reggere in solitudine il ruolo che in realtà gli era stato cucito addosso dagli avversari di… [Leggi l'articolo]

Per la prima volta dal 1919 il debito federale degli Stati Uniti non ha più la tripla "A" delle agenzie di rating. È un segnale forte che va in una duplice direzione. La prima è rintracciabile nelle dimensioni ormai colossali di quel debito. Una montagna di 37mila miliardi di dollari, con un dollaro debole e senza disporre della più grande economia produttiva del mondo, mette gli Stati Uniti in una condizione assai pericolosa, tanto da non essere più il centro sicuro del capitalismo. La seconda direzione ha a che fare con i “valutatori”. Le agenzie di rating, come abbiamo scritto più volte su Altreconomia, sono legate mani e piedi ai tre grandi fondi finanziari Vanguard, BlackRock e State Street, il cui scontro con Donald Trump ormai è feroce, a tal punto da mettere a rischio persino il cardine della tenuta Usa, costituito proprio dal debito federale. Il capitalismo finanziario ha bisogno del potere politico che, a sua volta, ormai svuotato di ogni vera possibilità di politica economica, non può fare a meno della legittimazione finanziaria, soprattutto in presenza di una debolezza strutturale degli Stati Uniti. Nonostante l'accordo, temporaneo, con la Cina, i rendimenti dei titoli di Stato statunitensi continuano a salire, a dimostrazione, appunto, che la situazione del debito federale, e più in generale, del dollaro e dell'economia americana è profondamente critica. Entro la fine dell'anno, il Tesoro americano deve collocare titoli in scadenza per novemila miliardi di dollari. Si tratta di una pesante eredità lasciata dai Democratici, da Joe Biden e dalla sua segretaria al Tesoro Janet Yellen, che hanno imbottito il debito Usa di titoli a breve scadenza per evitare di ingolfare le scadenze più lunghe, destinate, nel caso di una eccessiva produzione di titoli decennali e di trentennali, a perdere la condizione di naturale rifugio. Hanno scelto così di indebitarsi a breve, con un costo altissimo e con l'esigenza, appunto, di continui rinnovi. In pratica, i Democratici hanno nascosto la polvere sotto il tappeto e hanno favorito le disastrose politiche degli alti tassi praticati dalla Federal reserve, favorevoli solo alle già citate Big three. Ora Trump deve trovare compratori per novemila miliardi, subendo il ricatto delle stesse Big three, grandi detentrici di debito federale, e non riuscendo a convincere alcun Paese estero a fidarsi del debito americano: anche perché, a differenza di quello che pensa qualche ameno commentatore italiano, gli Stati hanno ben poche… [Leggi l'articolo]

La Corte di cassazione ha chiuso il processo “Sabr” nato in seguito alle denunce nei confronti degli intermediari -i cosiddetti “caporali”- e degli imprenditori agricoli che per anni avevano sfruttato i braccianti stranieri delle campagne di Nardò, in provincia di Lecce. Yvan Sagnet, attivista e presidente dell’associazione No Cap, ricostruisce le tappe principali del procedimento iniziato dodici anni fa e allarga lo sguardo al fenomeno del caporalato in Italia. Sagnet, quali fatti hanno portato all’apertura del processo “Sabr”? YS Nasce grazie a un’inchiesta della Procura di Lecce, coordinata dalla procuratrice Elsa Valeria Mignone tra il 2008 e il 2011. La chiusura delle indagini ha coinciso con lo sciopero dei lavoratori nelle campagne intorno a Nardò, che mi ha visto tra i principali promotori. A seguito dello sciopero io e i miei colleghi abbiamo denunciato agli inquirenti le condizioni di lavoro degradanti, il controllo e la situazione di estrema soggezione a cui eravamo sottoposti. Nel 2012 sono stati arrestati gli imprenditori e i caporali coinvolti e l’anno successivo ha preso il via il processo “Sabr” -dal nome di uno dei caporali-, nel quale il giudice per le indagini preliminari ha riconosciuto che le azioni di sfruttamento perpetrate ai nostri danni potevano costituire una vera e propria riduzione in schiavitù. Può ripercorrere le tappe principali della vicenda processuale? YS In primo grado i tredici imputati -i caporali e i tre imprenditori italiani che si avvalevano della loro intermediazione- sono stati condannati a un totale di 121 anni di reclusione, con pene tra i sette e gli undici anni. Al termine del processo di appello, però, la condanna è stata confermata solo per i caporali, mentre gli imprenditori sono stati assolti. Abbiamo quindi fatto ricorso presso la Corte di cassazione, affinché il reato di riduzione in schiavitù fosse esteso nuovamente anche ai produttori italiani. La Cassazione ha rimandato il giudizio alla Corte di appello, che per la seconda volta ha scagionato gli imprenditori. Quindi abbiamo presentato di nuovo ricorso in Cassazione e, a fine aprile 2025 -tredici anni dopo l’inizio del procedimento-, la Corte si è pronunciata definitivamente condannando i caporali ma assolvendo gli imprenditori. La motivazione addotta è che non sono stati riscontrati elementi sufficienti per ritenere che questi ultimi fossero consapevoli dello sfruttamento in atto. Come valuta questa sentenza? YS Si tratta sicuramente di una decisione storica destinata a fare scuola, perché per la prima volta in Italia e… [Leggi l'articolo]

"Lo spread oggi è sotto i 100 punti base. Significa che i titoli di Stato italiani vengono considerati più sicuri di quelli tedeschi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni il 14 maggio intervenendo alla Camera. Un’assurdità. Meloni dimostra di non sapere che cosa sia lo spread e come funzioni ma questo non meraviglia, è tipico dei politici parlare di cose che non conoscono alla ricerca di un'inutile autoreferenzialità che li fa diventare tuttologi senza rendersi conto che il tuttologo, generalmente, è chi parla del nulla pur ignorando l’argomento. Non è una caratteristica solo dell’attuale presidente del Consiglio, forse è più marcata per effetto dell’arroganza e spavalderia, è una caratteristica di tutti coloro che, purtroppo, hanno governato il Paese. Forse non è un caso che l’Italia sia in pessime condizioni economiche e sociali. Tornando a noi: possibile che la politica non sappia che cos’è lo spread? Meloni, con soddisfazione, ha detto che lo spread è sceso sotto i 100 punti base. Primo punto: non essendo lo spread un indice non esistono “punti base”, è lessicalmente e tecnicamente sbagliato. Lo spread è sceso sotto un punto percentuale rispetto ai titoli di Stato tedeschi (Bund) che non sono una base e tanto meno sono 100. Non è un sofisma è sostanza, specialmente se queste affermazioni sono fatte in sede parlamentare da chi è delegato al governo del Paese. Quando si fa riferimento a un indice “base” si intende un obiettivo ottimale da perseguire o un punto di partenza mentre nel caso specifico indica che il costo dei Buoni ordinari del Tesoro a 10 anni italiani è un punto percentuale superiore a quello del Bund a 10 anni tedesco e nessuno ha stabilito che il rendimento dei titoli di Stato tedeschi sia un obiettivo o un punto di partenza. Ma il ridicolo continua con l’affermazione che la riduzione dello spread attesta, rispetto ai mercati finanziari, una maggior credibilità del "sistema Italia" rispetto alla controparte tedesca. Quando non si sa che cos’è lo spread è facile cadere in equivoci e confusioni. Un punto percentuale del costo del debito italiano rispetto a quello tedesco, pari a un maggior costo del 38%, conferma, se lo si vuole leggere in funzione di "credibilità", che quella tedesca è peggiorata ma è pur sempre superiore a quella italiana. Leggo commenti di giornalisti qualificati, o forse solo titolati, che giudicano in modo positivo la riduzione del divario attribuendola… [Leggi l'articolo]

Il 14 maggio ReCommon è intervenuta per la prima volta all'assemblea degli azionisti di Snam in qualità di “azionista critico” per chiedere alla dirigenza della società di cessare le sue controverse relazioni con società private israeliane. “Ne va dell’immagine pubblica e della reputazione dell’azienda, qualora venisse associata pubblicamente ad atti configurabili come crimini di guerra”, ha spiegato Elena Gerebizza di ReCommon. Dal dicembre 2021, infatti, Snam controlla il 25% della East Mediterranean Gas Company (Emg), la società proprietaria del gasdotto Arish-Ashkelon che collega Israele con l’Egitto. Si tratta di un gasdotto di 90 chilometri che dal 2020 viene utilizzato da Israele per esportare verso l’Egitto il gas estratto nei giacimenti offshore di Tamar e Leviathan, gas che poi l’Egitto utilizza o rivende su altri mercati. Tra gli azionisti di Emg, oltre a Snam c’è la società Emed Pipeline Bv, partecipata da: 25% Emed Pipeline Holding Limited (detenuta al 100% da NewMed Energy); 25% Chevron Cyprus Limited; 50% Sphinx Eg Bv (detenuta al 100% da East Gas Company Sae). NewMed Energy (prima denominata Delek Drilling) è parte del gruppo Delek e una delle aziende attive oltre che nelle estrazioni offshore, anche nei territori occupati palestinesi. Proprio per queste ragioni, a luglio 2024, ReCommon aveva lanciato una petizione per chiedere a Eni di rinunciare a un accordo di fusione tra la sua controlla britannica e Ithaca Energy, anch’essa di proprietà di Delek. Secondo i dati forniti dalla stessa Snam, l’utile pro-quota generato dalla partecipazione in Emg dal 2023 fino al primo trimestre del 2025 è pari a 18 milioni di euro. Non è l’unico legame di Snam con le aziende israeliane: nell’ottobre del 2020, Snam aveva firmato tre Memorandum of understanding con le aziende Delek drilling e Dan sul gas “naturale” liquefatto (Gnl) per il trasporto pubblico, con Dan per lo sviluppo di progetti di mobilità verde e con la start-up H2Pro nella ricerca sull'idrogeno. Le richieste presentate da ReCommon a Snam consistono nel vendere le quote di partecipazione nella società Emg; recedere da qualsiasi contratto e/o accordo con il governo israeliano e con aziende del Paese, incluso il gruppo NewMed Energy, Dan, H2Pro e altre aziende israeliane, finché permangono seri dubbi sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Ma anche avviare una due diligence approfondita sui partner attivi in contesti di occupazione e conflitto; adottare una policy vincolante in materia di rispetto dei diritti nei contesti operativi internazionali, in linea… [Leggi l'articolo]

Francesco Borella non ama definirsi un visionario. Quando ci apre la porta di casa, circondato da faldoni di progetti e da una grande mappa del Parco Nord appesa alla parete, ripete con semplicità che ha solo fatto il suo lavoro. Eppure, senza la sua ostinazione e il suo sguardo lungo, oggi il paesaggio a Nord di Milano sarebbe molto diverso. Sarebbe più grigio, più cementificato, più povero. Nato a Milano nel 1937, architetto e urbanista, Borella è conosciuto come il “padre” del Parco Nord Milano, uno dei più grandi parchi urbani d’Italia, che nel 2025 compie cinquant’anni. È stato tra i protagonisti della progettazione di numerosi parchi lombardi -dalle Groane all’Adamello Lombardo, dal Parco Adda Sud a quello della Media Valle del Lambro- ma è nel lavoro sul Parco Nord che ha espresso al meglio la sua idea di città e di spazio pubblico. Laureato in architettura al Politecnico nel 1961, dopo un apprendistato con figure come Angelo Mangiarotti e Giancarlo De Carlo, Borella entra nel 1967 nel Centro studi del Piano intercomunale milanese (Pim), dove inizia a occuparsi di urbanistica e spazi verdi. Sarà proprio in quel contesto che si comincerà a delineare il progetto di un grande parco metropolitano, in una delle aree più segnate dal declino industriale e dalla speculazione edilizia. Dal 1983 al 2000, Borella è progettista e direttore del Parco Nord e trasforma un’idea rimasta per anni sulla carta in un progetto concreto di rigenerazione urbana e ambientale. Un’idea che parte dal basso, sostenuta da cittadini, scuole, comitati e amministratori locali. Una visione che supera i confini dei singoli comuni e diventa un laboratorio di urbanistica partecipata. Nel 2023 ha ricevuto l’Ambrogino d’Oro. E nel 2025, sotto la guida dell’attuale direttore Riccardo Gini, il Parco celebra il suo mezzo secolo con lo slogan “Straordinario quotidiano”: un omaggio a quella che è forse la più grande qualità di Borella, la capacità di rendere straordinario ciò che nasce da un gesto di cura quotidiano. La genesi del parco affonda le radici in una stagione di fermento e consapevolezza. Prima il decreto del prefetto di Milano nel 1970, poi la legge regionale del 1975 sanciscono ufficialmente la nascita del Parco Nord. Ma tutto comincia prima: con la mobilitazione di chi voleva salvare dall’abbandono e dal cemento i lembi di terra tra Milano, Sesto San Giovanni, Bresso e Cinisello Balsamo. Il primo nucleo è l’area tra l’aeroporto di Bresso… [Leggi l'articolo]